La Tenuta è situata nella fertile 
                            e bella Valdichiana, a metà strada tra Arezzo 
                            e Cortona ed appartiene da sempre ai Sandrelli, antica 
                            e nobile famiglia della terra di Arezzo già 
                            nota nel XIV secolo.
                            
                            Legata ad illustri famiglie toscane e in particolare 
                            aretine, tra le quali si amano ricordare gli stretti 
                            vincoli di parentela con la famiglia De Bacci, committente 
                            dei celebri affreschi di Piero della Francesca nella 
                            chiesa di S. Francesco in Arezzo, i Sandrelli erano 
                            e rimangono profondamente legati al territorio e alla 
                            sua storia, cui si specchiano nel vissuto rispetto 
                            della campagna e delle sue attività, sorelle 
                            al nutrimento dell’amore per l’arte secondo 
                            antica e consolidata consuetudine di una famiglia 
                            come di una terra. 
                            
                            La semplice amenità del luogo è impreziosita 
                            così dal sentore di un vissuto che mantiene 
                            intatto il sapore del tempo e delle cose passate, 
                            dolcemente gratificato da una natura che ne sposa 
                            bene il frutto del lavoro nel lento scorrere di un’antica 
                            storia. Si vuole allora ricordare l’opera di 
                            Raffaello Sandrelli (1834-1912), vescovo di Sansepolcro, 
                            la cui amorevole sensibilità nell’abbellire 
                            la settecentesca graziosa chiesa locale di S. Martino, 
                            è qui a manifestare questa sensibile realtà 
                            che lega le intenzioni di intere famiglie e generazioni.
                           La Tenuta, centro dell’azienda 
                            agricola, immersa nella vivace e tranquilla campagna, 
                            si organizza intorno ad un complesso di edifici che 
                            formano la proprietà, il cui fulcro è 
                            costituito dalla villa settecentesca e dal suo giardino.
                            
                            Sorta dall’accorpamento di antiche case, essa 
                            presenta la tipica struttura della fattoria toscana 
                            in cui l’abitazione principale non si pone estranea 
                            al contesto delle strutture lavorative che la circondano, 
                            ma ne funge da centro coordinatore e organizzatore, 
                            assommando così la doppia funzione di unità 
                            abitativa funzionale al lavoro come allo svago.
                            
                            Il corpo principale della villa, infatti, si allarga 
                            a comprendere quelle che un tempo erano le case dei 
                            contadini, oggi parte dell’agriturismo, e di 
                            coloro che svolgevano le varie funzioni all’interno 
                            dell’azienda.
                            
                            Il bel giardino su cui si affaccia la villa, dalle 
                            piante secolari, dal glicine profumato e dai fiori 
                            colorati, si integra valorizzandosi perfettamente 
                            con la pietra dei granai, dell’antico forno, 
                            delle vecchie scuderie che ne delimitano lo spazio 
                            intorno, ed oggi, mediante la trasformazione di queste 
                            ultime in un delizioso loggiato, senza soluzione di 
                            continuità visiva anche con i due ampi prati 
                            eredi dell’antica aia, inquadrati da un bel 
                            viale di cipressi e in cui trova posto la piscina.
                            
                            Prossima alla villa, separata dalla strada che ricalca 
                            un antico tracciato viario di origine romana, la cappellina 
                            di famiglia cui si appoggia la limonaia con il suo 
                            grazioso giardino all’italiana, l’orto 
                            e il pomario con una quercia secolare, quasi un hortus 
                            conclusus incorniciato dai monti vicini che delimitano 
                            la valle.